Mentre si prevede che la finanza decentralizzata (DeFi) rappresenti un miglioramento dei meccanismi monetari convenzionali, alcuni immaginano che negare ai clienti l'accesso agli scambi decentralizzati basati principalmente sui loro portafogli sia un passo indietro.
In un tweet, l'imprenditore Brad Mills criticato DeFi escluderà l'accesso dei clienti agli scambi decentralizzati (DEX) basati principalmente su vari componenti che ricordano la posizione e il contenuto delle tasche. Per questo motivo, Mills ha descritto il futuro di Web3 come un "panopticon di sorveglianza", dicendo che ha ricostruito tutto ciò che non era adatto a Wall Avenue, ma su una blockchain. All'interno del tweet, Mills ha anche condiviso l'immagine di un messaggio pop-up dal software decentralizzato (DApp) di 1inch Community che vieta l'ingresso in base principalmente alle attrezzature tascabili utilizzate.
In un annuncio, Sergey Maslennikov, chief communication officer di 1inch, ha informato Cointelegraph che vietare i portafogli fa parte dei loro sforzi per creare un ambiente di quartiere protetto e conforme. Maslennikov ha definito questo:
"I portafogli di clienti che sono chiaramente di proprietà o correlati a comportamenti illeciti che ricordano: sanzioni, finanziamento del terrorismo, fondi violati o rubati, traffico di esseri umani e materiale per abusi sessuali su minori (CSAM) probabilmente non potranno utilizzare la dApp da 1 pollice per lavorare insieme."
Basato su Maslennikov, l'aggregatore DeFi aderisce a tutte le sanzioni e agli elenchi di embargo pertinenti. Oltre a ciò, il DEX segue inoltre le leggi contro il riciclaggio di denaro (AML) e il finanziamento del terrorismo oltre agli sforzi del vicinato mondiale.
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Nel frattempo, il Monetary Motion Process Power (GAFI) ha recentemente scoperto che anche le nazioni che ignorano le linee guida sulla cripto-AML potrebbero essere posizionate sul record grigio del cane da guardia, che è oggetto di un maggiore controllo. Al momento ci sono 23 nazioni nel record, insieme a hub crittografici proprio come gli Emirati Arabi Uniti e le Filippine.
Riguardo al finanziamento del terrorismo, un funzionario delle Nazioni Unite (ONU) ha recentemente sottolineato che i terroristi utilizzano comunque denaro anziché criptovalute. Svetlana Martynova, la coordinatrice del finanziamento del terrorismo delle Nazioni Unite, ha affermato in una particolare assemblea che mentre il denaro continua a essere la tecnica predominante per finanziare il terrorismo, i terroristi sono in grado di adattarsi alle nuove scienze applicate, e questo include le criptovalute.